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21 Marzo: Giornata della memoria delle vittime di mafia

Possono le parole “Mafia” e “Primavera” stare nella stessa frase?

È il 1878. Anna Nocera, 17 anni, nata a Palermo. Dopo essere stata sedotta e rimasta incinta, viene uccisa dal suo stesso seduttore, figlio di mafiosi. È la prima vittima di mafia registrata.

24 ottobre 1982. Una bomba mafiosa uccide per sbaglio i due fratelli calabresi Antonio Pesce (10 anni) e Bartolo Pesce (14 anni) mentre stavano giocando davanti a casa loro.

23 maggio 1992. Cinquecento chili di tritolo esplodono dentro un canale proprio sotto l’autostrada dove stava passando il magistrato antimafia Giovanni Falcone, con sua moglie Francesca Morvillo, e le scorte Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonino Montinaro.

Ben cinquantasette giorni dopo la strage, chiamata “strage di Capaci”, Cosa Nostra uccide l’amico e collega di Falcone, Paolo Borsellino e i suoi agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Questi sono alcuni dei 1031 nomi delle vittime innocenti di mafia (statistiche: Libera); numero che continua a crescere per colpa di una corruzione che si fa sempre più largo tra città, paesi e negozi.

Non importa che si chiami Cosa Nostra che abbia ucciso Falcone o Borsellino, o che si chiami Camorra o Ndrangheta. La violenza rimane violenza, la corruzione e l’estorsione rimangono tali anche senza dover dargli un nome. Ma è molto più importante che questi nomi rimangano nella nostra memoria collettiva. Che le lotte di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti altri non siano state vane.

Il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie, è nato dal grido di madri che hanno perso tragicamente i propri figli ma i cui nomi non vengono mai ricordati. Per questo ogni anno dal 1996, in cui si è celebrata la prima giornata a Roma, vengono letti i nomi delle vittime.

Perchè proprio con l’inizio della primavera italiana? Perché si spera che con il risveglio della natura ci sia anche un risveglio di coscienza e di giustizia sociale per tutte quelle persone innocenti che hanno perso la loro vita.

“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.”

Giovanni Falcone

 

Per l’occasione, il docente Angelo Di Lorenzo ha scritto una poesia:

 

Le voci che sconfiggeranno la mafia.

 

Amara e triste è la terra senza libertà.
Arida, senz’acqua, non vi è un filo d’erba tra le crepe.
Starsene seduti senza far niente contro un’oppressione
che avvolge come i tentacoli di un cancro difficile da estirpare.
Clamano le voci di coloro che hanno combattutto che hanno sacrificato
la propria esistenza a volte coscienti e a volte semplicemente vittime
di qualcosa di tetro e sconosciuto.
Ma non vincerai. I sacrifici non sono mai invano, quelle stesse voci
che hai cercato di spegnere, romperanno il silenzio e l’omertà.
La gioia della tua sconfitta occulterà il dolore di chi non c’è più.
Non abbasseremo più il capo, ma cammineremo in libertà, non saremo più colpiti
dai proiettili, ma dai raggi di sole che scioglieranno questo inverno troppo freddo e lungo.
Non scoppieranno più le bombe, ma esploderà la primavera con tutti i suoi fiori.
Non hai più potere, sarai annientata per sempre.
L’unione, l’amore e la fratellanza vinceranno.

 

Angelo Di Lorenzo

 

Sitografia:

  1. Ricerca dei nomi delle vittime: https://vivi.libera.it/it-ricerca_nomi
  2. I numeri delle vittime di mafia: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/07/23/le-vittime- di-mafia-spiegate-coi-numeri-quando-dietro-lonore-ce-solo-violenza/?refresh_ce=1
  3. Schede: https://www.libera.it/schede-190- giornata_della_memoria_e_dell_impegno_in_ricordo_delle_vittime_innocenti_delle_mafie
  4. Statistiche: https://vivi.libera.it/it-statistiche
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