Sono sicura che da bambino più di una volta hai costruito un barquito de papel. Che bella sensazione quella di creare con le tue mani una “barca”. Per andare ovunque, per viaggiare con l’immaginazione, per trasportarti a mondi inesistenti o semplicemente per
giocare a essere un grande marinaio.
Ti sei mai chiesto quale simbologia può esistere dietro un barquito de papel?
Quest’anno l’84esimo Congresso internazionale della Società Dante Alighieri ha voluto giocare con quest’idea, utilizzando il barquito come simbolo della precarietà dei viaggi che ha caratterizzato ai migranti di una volta. Però questa barca rappresenta anche il viaggio delle
parole, che attraversano le frontiere, che uniscono le persone oltre le distanze.
Dentro l’aula le alunne del corso A1 della Dante Alighieri di Mar del Plata, si sono messe in gioco, prima chiacchierando dei viaggi meravigliosi, quelli che fanno parte della nostra storia personale, quelli che ci hanno lasciato un’impronta indimenticabile. E poi hanno scritto delle bellissime lettere a mano raccontando un po’ come sono stati quei viaggi meravigliosi, quali emozioni si sono coinvolti e cosa è stata a rendere quell’esperienza così
meravigliosa.
L’attività è stata davvero emozionante ed ha avuto come risultato finale la costruzione di un barquito de papel usando gli stessi fogli in cui hanno plasmato le lettere. Così le alunne hanno lavorato, hanno imparato e hanno anche tirato fuori il bambino che hanno dentro.
